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Dall'Italia crescono i dubbi su Hamilton

Dall'Italia crescono i dubbi su Hamilton

Dall'Italia crescono i dubbi su Hamilton

Alessandro Lombardo
Dall'Italia crescono i dubbi su Hamilton

Davide Valsecchi ha nuovamente messo in discussione l’impatto di Lewis Hamilton da quando è arrivato in Ferrari. Nonostante una carriera brillante e gli evidenti benefici in termini di merchandising, sorgono dubbi sulla qualità delle sue prestazioni negli ultimi anni.

Hamilton ha fatto un debutto difficile con la Scuderia: in Australia è arrivato decimo e, durante le qualifiche a Melbourne, si è classificato ottavo, a 0,218 secondi di distanza dal suo compagno Charles Leclerc, che aveva conquistato la settima posizione.

Valsecchi sottolinea come anche differenze minime – dell’ordine di circa 0,2 secondi – possano fare la differenza, soprattutto quando la vettura non offre più garanzie di prestazioni ai massimi livelli.

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Squalifiche

In Cina sono emersi momenti di esultanza: Hamilton ha vinto la gara sprint grazie a frenate più tardive in curva, guadagnando un vantaggio di circa 0,2 secondi su Leclerc. Tuttavia, la soddisfazione delle brevi gare è stata poi offuscata dalla giornata principale, durante la quale sia Hamilton che Leclerc sono stati squalificati per non aver rispettato alcuni requisiti tecnici.

L’auto di Hamilton presentava un’usura eccessiva dei blocchi protettivi, mentre la SF-25 di Leclerc risultava più leggera di un chilogrammo rispetto al minimo consentito. In quest’ultimo caso, il problema è stato parzialmente attribuito a una notevole perdita di pneumatici e acqua, oltre che a un malfunzionamento del sistema di raffreddamento.

Valsecchi definisce assurdo sostenere che la Ferrari abbia commesso un errore acquistando Hamilton, nonostante le prestazioni del pilota siano state ben al di sotto delle aspettative negli ultimi tre anni. Dopo aver apportato alcune modifiche in Cina, Hamilton ha mostrato che, in sintonia con la vettura, in determinate circostanze poteva superare Leclerc.

Tuttavia, il pilota evidenzia una netta differenza in termini di stabilità tra Hamilton e il dominante Verstappen, una disparità che potrebbe avere ripercussioni significative a lungo termine. "Sarebbe assurdo affermare il contrario. Durante le prove Hamilton ha mostrato grande velocità e il potenziale di una vera stella. A Maranello i benefici economici erano già stati assicurati. Con Verstappen avevamo un leader indiscusso in pista; con Lewis, invece, la situazione è diversa. È efficiente in condizioni di pioggia, coinvolto in meno incidenti ed è considerato affidabile. Ma gli ultimi tre anni sono stati deludenti. A 40 anni non ci si può comportare come a 25", conclude Valsecchi.

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