Eddie Jordan, ex team principal di Formula 1 e noto commentatore televisivo, è morto a 76 anni.
Purtroppo, la notizia è stata confermata nelle prime ore di giovedì 20 marzo 2025, lasciando sotto shock il mondo del motorsport. Sui social sono subito apparse decine di messaggi di cordoglio da parte di piloti, team e tifosi.
La famiglia lo ha ricordato con un comunicato ufficiale: “Con profonda tristezza annunciamo la scomparsa di Eddie Jordan OBE, ex proprietario di un team di Formula 1, commentatore e imprenditore. Si è spento serenamente, circondato dai suoi cari a Città del Capo, nelle prime ore del 20 marzo 2025.”
L’irlandese aveva rivelato a dicembre 2024 che all’inizio dell’anno gli era stato diagnosticato un tumore alla vescica e alla prostata, che poi si era esteso alla colonna vertebrale e al bacino.
Nonostante la malattia, Jordan aveva sempre mantenuto un atteggiamento ottimista. In un episodio del suo podcast con l’amico ed ex pilota David Coulthard, aveva raccontato di essere in cura con la chemioterapia a Città del Capo, Sudafrica, dove sperava di poter vincere la sua battaglia.
Chi era Eddie Jordan?
L’eclettico ed eccentrico Eddie Jordan è stato il fondatore e team principal della Jordan Grand Prix, squadra che ha gareggiato in Formula 1 dal 1991 al 2005.
Nel 2009, dopo aver lasciato il mondo dei team, è diventato una delle voci più iconiche del paddock, unendosi alla BBC come commentatore, dove ha raccontato alcune delle storie più memorabili del motorsport. Successivamente, nel 2016, è passato a Channel 4, dove ha continuato la sua carriera giornalistica come analista principale per la Formula 1.
In pista, la Jordan Grand Prix ha dato opportunità a numerosi giovani talenti destinati a diventare stelle della F1. Tra tutti, il team è ricordato per aver fatto debuttare Michael Schumacher nel Gran Premio del Belgio del 1991. Verso la fine degli anni ’90, la scuderia si era affermata tra le migliori, conquistando la sua prima vittoria in F1 con Damon Hill nel 1998, sempre a Spa-Francorchamps.
Tuttavia, problemi finanziari sempre più gravi hanno costretto Jordan a vendere la squadra nel 2005 all’imprenditore canado-russo Alex Shnaider, che l’ha rinominata MF1 Toyota per la stagione 2006. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 2008 è stata acquistata per l’ultima volta e ribattezzata Force India, rimanendo in F1 fino alla sua liquidazione nel 2018.
Gli asset della squadra sono stati poi rilevati dal nuovo Racing Point F1 Team, che oggi gareggia sotto il nome di Aston Martin, mantenendo la storica base operativa di Silverstone, lo stesso quartier generale della leggendaria Jordan.
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